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In questo libro l'autore prosegue l'analisi iniziata con il volume La transizione (Feltrinelli), affrontando il tema di quell'inevitabile trapasso a cui è destinata la comunità umana verso forme di organizzazione sociale post-industriale drasticamente differenti da quella che attualmente domina sull'intero pianeta. Il quesito affrontato dall'autore è se sia possibile operare un passaggio morbido a un assetto socio-economico ecocompatibile che non comporti un pesante immiserimento delle condizioni di vita, o se le conseguenze dell'attuale sistema capitalistico debbano configurarsi come un collasso che presumibilmente travolgerà la sopravvivenza stessa della specie. Un libro che, con un linguaggio suggestivo accompagnato da un rigoroso esame scientifico dei processi di degrado che investono sempre più intensamente il nostro ambiente, propone un ripensamento dai fondamenti del modo di produrre e di organizzare la società.